Forze lavoro
Secondo i dati della Rilevazione effettuata dall'Istat, in Liguria nel 2013, la consistenza media delle forze di lavoro risulta di circa 681.000 unità, con una variazione rispetto all’anno precedente del -1,01% . Nelle forze lavoro sono compresi l'insieme delle persone occupate (individui di 15 anni e più che nella settimana di riferimento hanno lavorato almeno un'ora) e quelle disoccupate (15-74enni che hanno effettuato almeno un'azione di ricerca di un impiego nelle ultime 4 settimane che precedono l’intervista, e sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive all’intervista, o inizieranno a lavorare entro 3 mesi dalla settimana di riferimento). Osservando la composizione percentuale per classe di età: si evidenzia come più numerosa la classe 45-54 anni (30,4%), mentre meno numerosa risulta la classe 65 anni e oltre con il 2,6%, seguita dalla classe 15-24 anni con il 4,9%. Il 45,9% delle forze lavoro rilevate in Liguria hanno conseguito come titolo di studio il diploma, la corrispondente percentuale nazionale è del 46,2%. Per quanto riguarda i titoli di studio licenza elementare, licenza media e laurea, le percentuali registrate in Liguria si allineano perfettamente a quelle nazionali. Non fanno parte delle forze di lavoro gli inattivi, ovvero coloro che non lavorano né sono in cerca di occupazione, che registrano un tasso del 51,9%.
Occupati
Gli occupati risultano circa 613.000, di questi circa 450.000 sono lavoratori dipendenti. Analizzando i dati per classe di età: quelle più numerose risultano la 45-54 anni (192mila) e la 35-44 anni (183mila); rispetto all’anno precedente, ad eccezione della classe 55-64, tutte le restanti sono in diminuzione. I giovani rappresentano la categoria più colpita dalla crisi, a tutti gli effetti è la classe di età dei 15-34enni che registra il calo più consistente.
Infortuni sul lavoro
Nel 2013, diminuiscono gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail: in Liguria quelli denunciati sono stati complessivamente 21.011 (-9% rispetto all’anno precedente), ripartiti tra le gestioni assicurative dell’agricoltura (603), industria e servizi (19.466 di cui 22 mortali) e dipendenti conto stato (942 di cui uno mortale). Di questi ultimi la tutela assicurativa non compete all’INAIL che, comunque, tratta le relative pratiche per conto delle rispettive amministrazioni di appartenenza, sulla base di leggi o di specifiche convenzioni. Il calo è ancora più evidente analizzando gli infortuni denunciati dai lavoratori stranieri dove la variazione rispetto all’anno precedente è pari a -16,6%. Particolarmente importante è il dato positivo che emerge dalla tavola 9.4.6: i casi mortali sono in calo in tutte le regioni italiane, anche se in alcune il numero dei decessi è molto alto.
Pensioni
I dati inseriti nelle tavole statistiche sulle pensioni, sono desunti dall’archivio amministrativo del Casellario centrale per la raccolta, la conservazione e la gestione dei dati e degli elementi relativi ai titolari di trattamenti pensionistici. In base al Dpr 31 dicembre 1971, numero 1388, successivamente modificato dal decreto legge 6 luglio 1978, numero 352 e dalla legge 22 marzo 1995, numero 85, tutti gli enti erogatori di prestazioni pensionistiche obbligatorie e integrative e i soggetti erogatori di pensioni e assegni continuativi assistenziali sono tenuti a comunicare all’Inps, entro il primo trimestre dell’anno la situazione delle prestazioni pensionistiche vigenti al 31 dicembre dell’anno precedente. Nel triennio 2011-2013 il numero dei pensionati in Liguria risulta in diminuzione: -1,2% tra 2012 e 2011, -1,9% tra 2013 e 2012. In valore assoluto il numero di pensionati in Liguria supera le 510 mila unità, distribuiti tra 55% in provincia di Genova, 13% ad Imperia, 18% a Savona e 14% alla Spezia. Nel 2014 il numero di pensioni vigenti è superiore a 568.000 unità, di cui il 55% riguarda pensioni di vecchiaia, il 6% pensioni di invalidità, il 23% pensioni del superstite, il 4% pensioni o assegni sociali e il 13% pensioni per invalidi civili.