10. CONTABILITÀ NAZIONALE - DATI TERRITORIALI
Nel 2008 il
prodotto interno lordo ligure valutato a prezzi correnti ha raggiunto, secondo
le stime provvisorie disponibili, un livello di circa 43.760 milioni di euro, pari
a circa il 2,8% del PIL italiano. In termini reali, tuttavia, il PIL ligure è
diminuito di quasi l’1,5% rispetto al 2007, subendo quindi una contrazione di
circa mezzo punto superiore a quella osservata a livello nazionale.
Nello stesso
periodo si è inoltre assistito ad una riduzione della produttività del lavoro: il
valore aggiunto per unità di lavoro è diminuito in termini reali ad un tasso
annuo dello 0,8%, come effetto di una leggera contrazione delle unità di lavoro
impiegate (-0,6)% e di una riduzione del valore aggiunto complessivo simile a
quella del PIL regionale (-1,4%) ; il valore aggiunto per unità di lavoro
calcolato a livello nazionale ha registrato una diminuzione sostanzialmente della
stessa entità.
Il processo di
terziarizzazione che ha caratterizzato l’Italia (come del resto altre economie
avanzate)
è ancora più
evidente in Liguria, dove quasi l’80% del valore aggiunto regionale del 2008
proviene dai servizi (contro circa il 70,5% in Italia). L’industria conta
invece in Liguria per poco meno del 19% (contro una quota del 27,5% in Italia),
mentre l’agricoltura ha perso ulteriormente peso, rappresentando solo l’1,5%
del valore aggiunto ligure.
Per un’analisi
settoriale di maggior dettaglio è necessario guardare ai dati del 2007. Da
questi si osserva che il valore aggiunto nei servizi è distribuito in maniera
relativamente uniforme fra le
tre branche “commercio,
riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni”(28,6% del valore
aggiunto complessivo), ”intermediazione monetaria/finanziaria e attività
immobiliari ed imprenditoriali” (30,1%) ed infine “altre attività di servizi
(20,9%). Per quanto riguarda l’industria, la maggior parte del valore aggiunto
proviene dall’ “industria in senso stretto” (il 13%,2 del totale), poco meno
del 6% dal settore delle costruzioni.
Gli ultimi dati attualmente disponibili sul valore aggiunto a
livello provinciale sono relativi al 2006 ed indicano che il 57,7% del valore
aggiunto regionale era generato in provincia di Genova, mentre le altre province
seguivano distanziate (il 18,6% Savona, il 13,5% La Spezia, l’12,4% Imperia). Nel 2006 era Savona la provincia con il valore aggiunto pro-capite
più elevato in termini nominali (circa 23.500 euro), seguita da Genova (23.260
euro), mentre La Spezia ed Imperia (con valori rispettivamente pari a circa
22.000 e 20.450 euro) si situavano al di sotto della media regionale (22.390
euro).
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