16. COMMERCIO ESTERONel 2007 gli scambi internazionali dell'Italia hanno registrato un saldo negativo di circa 9,5 miliardi di euro; la dimensione del disavanzo commerciale è circa meno della metà di quello dell'anno precedente, come effetto di una maggiore dinamica annuale delle esportazioni rispetto alle importazioni (le prime sono aumentate di circa l'8 % rispetto al 2006, le seconde del 4,4%).
La ripresa delle esportazioni provenienti della Liguria nel 2007 è stata ancor più vigorosa che a livello nazionale: un aumento del 11,3%, a fronte di una crescita delle importazioni del 4,9%; il saldo delle transazioni internazioni in beni e servizi che coinvolgono la Liguria resta comunque largamente negativo
per oltre 5 miliardi di euro.
Quando si sceglie al dettaglio provinciale, il quadro si presenta alquanto eterogeneo. Dal lato delle
importazioni si è osservata nel 2007 una forte riduzione in provincia di Imperia (-18,2%), ed una leggera
flessione in provincia di Savona (-0,5%); le importazioni registrate a Genova e La Spezia sono invece
cresciute di circa il 10% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni originate dalle province di Imperia e
Savona sono aumentate ad un tasso contenuto (rispettivamente 2,5% e 3,7%), decisamente inferiore a
quello di Genova (10,8%) e soprattutto La Spezia (35,4%). Genova resta la provincia in cui si concentra la
maggior parte degli scambi internazionali (ben il 49% delle esportazioni ed importazioni complessive
regionali), seguita da Savona (32,5%) e a maggiore distanza da La Spezia (14%) ed Imperia (4,4%).
Per quanto riguarda la composizione settoriale dei flussi commerciali internazionali della Liguria, i
prodotti trasformati ed i manufatti continuano a rappresentare la voce merceologica di maggiore importanza
(il 56% delle importazioni e l'89% delle esportazioni). I minerali energetici e non energetici costituiscono
una quota rilevante (38%) delle importazioni complessive; agricoltura, caccia e silvicoltura rappresentano
oltre il 3% delle importazioni e quasi il 6% delle esportazioni, mentre le restanti voci hanno un peso
marginale.
Gran parte degli scambi internazionali avvengono con paesi europei (oltre il 41% delle importazioni e
quasi il 57% delle esportazioni nel 2007). Il secondo continente per importanza degli scambi è l'Asia; i
paesi asiatici sono origine del 29% delle importazioni liguri e destinazione del 19% delle esportazioni che
partono dalla Liguria. Dall'Africa proviene oltre un quinto delle importazioni regionali come conseguenza
soprattutto degli acquisti di risorse energetiche (in effetti la Libia è il paese che in assoluto ha generato nel
2007 la quota più consistente delle importazioni della Liguria, circa il 10% del totale); il peso dei paesi
africani dal lato delle esportazioni è invece decisamente minore (circa del 5%). L'America ha perso
progressivamente rilevanza come partner commerciale nel corso degli ultimi anni: nel 2007 ha generato
poco meno dell'8% delle importazioni complessive liguri (il 4,3% dall'America Settentrionale), ricevendo
l'11% delle esportazioni regionali.
Gli investimenti diretti esteri (IDE) effettuati dalle imprese liguri nel resto del mondo nel corso del 2007
ammontavano ad oltre 725.000 euro (quando calcolati al netto dei relativi flussi di disinvestimento), un
valore molto più alto (di quasi il 60%) rispetto a quello dell'anno precedente. Gli investimenti provenienti
in Liguria dal resto del mondo presentano invece una dinamica decisamente contrastante; i dati del 2007
(circa 912.710 euro il saldo fra investimenti e disinvestimenti) implicano che vi sia stata una lieve
contrazione (-0,7%) dei flussi di IDE provenienti dall'estero.
|