13. ARTIGIANATOProsegue il consolidamento del settore artigiano, il cui peso percentuale sul totale delle imprese sale da 32,6% a 32, 9% (l’incidenza a livello nazionale si ferma a 28,6%).
Nel 2007 le imprese artigiane attive sono state 46.187, in aumento dell’1,4% rispetto all’anno precedente, a fronte di una crescita delle iscrizioni pari al 14,3% e delle cessazioni pari all’8,9%; a livello nazionale l’incremento è stato pari allo 0,8%.
Il tasso di natalità aumenta di 1,1 punto percentuale rispetto al 2006, passando da 8,6% a 9,7%, il tasso di mortalità cresce di 0,6 e il tasso di sviluppo (il rapporto % tra il saldo delle imprese e le imprese registrate ad inizio periodo) passa da 0,9% a 1,4%.
Le imprese di produzione, che rappresentano il 68,6% del totale, salgono da 30.847 a 31.700 unità (+2,8%), mentre quelle di servizi (31,2% sul totale) continuano a ridimensionarsi passando da 14.630 a 14.413
(-1,5%).
Tra le sezioni numericamente più rappresentative si registra, a livello regionale, una crescita nelle costruzioni (+4,4%), nelle industrie alimentari (+2,7%) e nelle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (+2,5%); in calo i trasporti (-5,0%), il commercio (-2,3%) e la fabbricazione di prodotti in metallo, escluse macchine (-1,0%).
Tutte e quattro le province liguri hanno registrato un trend positivo: è sempre Imperia a risultare la provincia più dinamica, con un aumento delle imprese attive rispetto al 2006 pari a 3,9% (da 7.543 a 7.837) e il tasso di sviluppo più alto (+3,9%); Savona con 9.546 imprese artigiane (+1,5% rispetto all’anno precedente) ha registrato un tasso di sviluppo pari a 1,5%; Genova, che concentra la metà delle imprese artigiane liguri, ha incrementato il numero di imprese attive dello 0,9% (stesso valore per il tasso di sviluppo) e infine La Spezia ha registrato una situazione stazionaria, +0,2% sia la variazione delle imprese attive rispetto al 2006 che il tasso di sviluppo.
Nel capoluogo ligure, su un totale di 23.027 imprese artigiane attive, le imprese di produzione (il 67,1% del totale) aumentano del 2,0% mentre quelle di servizi (il 32,9% del totale) si riducono dell’1,3%; a Imperia si registra la più alta percentuale di imprese di produzione sul totale provinciale (71,5%), in aumento del 5,9% rispetto al 2006, mentre quelle di servizi diminuiscono dell’1,3%; in provincia di Savona le imprese di produzione, che rappresentano il 71,4% del totale, crescono del 2,7% mentre risultano in lieve calo quelle relativi ai servizi (-1,2%); infine in provincia della Spezia, su un totale di 5.777 imprese, quelle di produzione (il 66,4 % del totale) crescono dell’1,8% mentre quelle di servizi calano del 3,2%.
Le imprese di costruzioni, che rappresentano a livello regionale il 45,7% del totale delle imprese artigiane attive, incidono percentualmente in maniera più incisiva a Imperia (52,6% sul totale provinciale) dove peraltro si è registrato il saldo più alto tra imprese iscritte e cessate, +302.
L’analisi della congiuntura del comparto artigiano nel 2007, promossa dalla Regione Liguria e condotta da Unioncamere Liguria in collaborazione con le Associazioni regionali Confartigianato e CNA , ha evidenziato in avvio d’anno una situazione di stabilità, dopo le performance favorevoli osservate nel corso del 2006, con una decisa accelerazione in corrispondenza dei mesi centrali dell’anno. L’intensificarsi delle tensioni inflazionistiche, nonché il rallentamento generale dell’economia italiana che si è accompagnato ad un deterioramento del clima di fiducia dei consumatori, hanno causato una significativa flessione degli ordinativi nell’ultimo trimestre, che non ha, comunque, inficiato del tutto la valutazione positiva sull’intero anno: le prime indicazioni per il 2008 confermano un diffuso clima di incertezza che induce a moderare l’ottimismo sulle future dinamiche. A livello provinciale, tutte e quattro le province hanno mostrato una diffusa dinamica congiunturale espansiva, caratterizzata da un picco positivo nel secondo trimestre; le uniche difficoltà segnalate durante l’anno hanno riguardato Genova, con un indebolimento del fatturato nel primo e nel terzo trimestre, e La Spezia che ha tuttavia prontamente recuperato dopo un avvio d’anno difficile.
Le indicazioni complessive riflettono andamenti mediamente favorevoli per tutti i settori, con la sola eccezione del commercio/riparazioni che, comunque, ha mostrato lievi segnali di attenuazione della flessione congiunturale in atto.
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