20. DINAMICA DELLE IMPRESELa dinamica imprenditoriale registra una variazione positiva pari allo 0,4% (rispetto al 2006), di poco superiore a quella registrata a livello nazionale (+0,3%), passando da 139.715 a 140.240 imprese attive, con una densità imprenditoriale pari a 87,1 imprese per 1.000 abitanti.
Il saldo tra imprese iscritte, 11.962 (+1,4%) e cessate, 12.150 (+13,1%), contrassegnato da segno positivo per molti anni, inverte la tendenza con -188 imprese. Tale dato, però, non deriva dal reale andamento economico della congiuntura demografica bensì da interventi amministrativi: sono stati infatti introdotti nuovi criteri e procedure per le cancellazioni d’ufficio che hanno determinato una riduzione dello stock e conseguentemente del tasso di crescita delle imprese. Al netto delle cancellazioni d’ufficio, che ammontano a 475, le cancellazioni scendono a 11.675 e il saldo risulta positivo, +287.
Il tasso di natalità resta fermo a 7,1%, quello di mortalità sale da 6,5% a 7,3% (7,0% al netto delle cancellazioni d’ufficio) e il tasso di sviluppo perde 7 decimi di punto scendendo da 0,6% a -0,1% (quasi stessa dinamica a livello nazionale, che passa da 0,8% a -0,1%); il calo si riduce a 4 decimi di punto se si escludono le cancellazioni d’ufficio (da 0,6% a 0,2%).
Analizzando i dati a livello settoriale, continua a calare il numero di imprese agricole che passano da 14.601 a 14.154 (-3,1%), il comparto industriale (industria in senso stretto e costruzioni) conta 39.195 imprese e cresce del 2,3% (incide del 28,0% sul totale) mentre i servizi con 86.577 imprese, che rappresentano il 61,7% del totale, non registrano variazioni di rilievo.
Entrando nel dettaglio delle attività, sale il peso percentuale delle imprese che operano nel commercio e che rappresentano il 37,1% delle imprese, pur risultando in leggera flessione (-0,4%); le costruzioni, che incidono per il 18,0%, aumentano la consistenza del 3,9%, le attività immobiliari e professionali in genere crescono del 2,9%, le attività manifatturiere perdono lo 0,6%, alberghi e ristoranti crescono dell’1,7% e i trasporti decrescono del 3,2%.
Dal punto di vista della forma giuridica, sale a 11,9% l’incidenza delle società di capitale sul totale (+4,8% rispetto al 2006), resta invariata quella delle società di persone, 21,6% (+0,4%), mentre si riduce ulteriormente quella delle ditte individuali che passa dal 65,3% al 64,7% (la consistenza si riduce dello 0,5%).
In provincia di Genova sono localizzate 69.855 imprese attive (+0,5% rispetto al 2006), il saldo tra imprese iscritte e cessate è di -148 unità (che si riduce a -139 al netto delle cancellazioni d’ufficio) e il tasso di sviluppo scende a -0,2%, il più basso fra le province liguri. In provincia della Spezia sono attive 17.542 imprese (+0,4%), il saldo è pari a -205 unità e il tasso di crescita al -1,0% (il saldo sale a +50 e il tasso di crescita a +0,2% se si escludono le cancellazioni d’ufficio). Imperia conta 24.324 imprese attive e risulta essere la provincia con la situazione più stazionaria rispetto all’anno precedente. E’ la provincia di Savona, con 28.519 imprese attive ((+0,4% rispetto al 2006), ad avere registrato il più alto tasso di sviluppo, +0,5% (che sale a +0,6 al netto delle cancellazioni d’ufficio) e l’unico saldo positivo tra iscrizioni e cancellazioni, +166 unità.
Le imprese femminili operative scendono da 36.657 a 36.573 (-0,2%) e rappresentano il 26,1% del totale delle imprese (a livello nazionale la quota rosa incide per il 24,0%). Il commercio, settore in cui predomina la presenza delle donne, con 12.584 segna una flessione dell’1,6%, assieme all’agricoltura (-3,8%) e agli alberghi e ristoranti (-0,2%); in crescita le attività immobiliari (+3,3%), le attività manifatturiere (+1,3%) e gli altri servizi pubblici e sociali (+0,2%).
La provincia della Spezia supera Savona per la più alta incidenza di imprese femminili, rispettivamente 28,1% e 27,9%, seguite da Imperia (27,5%) e Genova (24,4%).
Gli imprenditori stranieri continuano ad aumentare (+10,8%) passando da 8.846 a 9.799, l’83,2% dei quali di origine extra comunitaria; è Savona a registrare la crescita più consistente, +17,3%, Genova, che ne assorbe il 52,4%, registra una crescita dell’8,7%, Imperia del 14,1% e La Spezia del 5,9%.
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