L'indagine
sul Sistema dei Conti delle imprese (SCI) condotta dall'ISTAT,
già indagine sul prodotto lordo, fornisce informazioni per
settore di attività economica sui principali aggregati di conto
economico e di stato patrimoniale. Essa costituisce una fonte
d'informazione per esaminare l'evoluzione del sistema produttivo
regionale.
L'indagine rileva, dal 1998, un campione di imprese appartenenti
alla fascia dimensionale da 1 a 99 addetti e tutte le imprese con
oltre 100 addetti.
L'unità di rilevazione è costituita dall'impresa, tuttavia per
le imprese che operano in più settori di attività economica e
con dimensione superiore a 249 addetti sono richiesti oltre ai
dati inerenti l'impresa nel suo complesso anche quelli relativi a
ciascuna categoria di attività economica esercitata cioè per
ogni unità funzionale.
Le tavole riportate nel presente capitolo si riferiscono all'anno
2002.
Come può rilevarsi dalle tavole il fatturato delle singole
imprese, che rientrano nel campo di osservazione dell'indagine, è
stato, in complesso nel 2002, di 49.620.388 migliaia di EURO
(industria 15.038.823 servizi 34.581.565) con un aumento del 3,8%
rispetto a quello del 2001 dovuto esclusivamente ai servizi +
8,0%, in quanto nell'industria si è riscontrata una diminuzione
del 4,6%; il valore aggiunto, sempre nel 2002, è stato di
13.245.167 migliaia di EURO (industria 4.497.432 servizi
8.747.735) con una forte flessione pari al 16,7% rispetto al 2001
, dovuta in gran parte ai servizi (-19,8%) ed in misura minore
all'industria (-10,0%); le spese di personale hanno toccato i
6.623.308 migliaia di Euro, segnando una lieve diminuzione del
1,0% attribuibile esclusivamente all'industria che ha avuto una
flessione del 6,5%, mentre nei servizi si è riscontrato un
aumento del 3,0%.
Gli investimenti fissi sono passati dai 2.689.850 migliaia Euro
del 2001 ai 2.560.757 del 2002 (- 4,8%), diminuzione dovuta al
crollo (-37,6%) degli investimenti delle imprese industriali, non
compensata dal discreto aumento nelle imprese dei servizi
(+12,9%). Il numero degli occupati è passato dai 410.076 del 2001
ai 404.437 del 2002 con una diminuzione del 1,4% dovuta sia
all'industria -2,1% sia ai servizi -1,1%. La flessione, più o
meno accentuata, dell'occupazione si è riscontrata in quasi tutti
i settori sia delle attività industriali sia dei servizi; ad
eccezione, per quanto riguarda il comparto industriale, della
fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+91,8%),
della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, compresi
l'installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione
(+13,8%), della fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici
non altrove classificabili (+10,1%),dell'estrazione di minerali
(+8,9%), delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco
(+8,4%), della raccolta, depurazione e distribuzione d'acqua
(+4,9%), dell'editoria, stampa e riproduzione di supporti
registrati (+4,5%) e della fabbricazione di macchine per ufficio,
di elaboratori e sistemi informatici (+4,2%). Nei servizi i
settori in cui si è riscontrato un aumento dell'occupazione sono:
la ricerca e sviluppo (+24,0%), lo smaltimento dei rifiuti solidi,
delle acque di scarico e simili (+11,3%), le altre attività
professionali ed imprenditoriali (+9,7%), le attività immobiliari
(+8,1%), i trasporti marittimi e per vie d'acqua (+4,0%), gli
alberghi e ristoranti (+3,0%), le attività ricreative, culturali
e sportive (+2,0%), la sanità e altri servizi sociali (+1,8%) e
le altre attività dei servizi (+1,8%).
I dati riportati nelle tavole successive mettono in evidenza,
secondo parametri particolarmente significativi, la struttura
economica dei vari settori di attività.
Per una corretta interpretazione dei dati di cui trattasi, sembra
tuttavia necessario far rilevare che i rapporti caratteristici e i
valori medi contenuti nelle dette tavole sono stati calcolati per
settori industriali piuttosto aggregati; ciò non consente di
individuare tutta la gamma dei valori assunti dalle singole
attività economiche che compongono i settori stessi, valori che
in alcuni casi potrebbero presentare margini di oscillazione più
ampi rispetto a quelli ottenuti per comparti più aggregati.
Uno dei più importanti rapporti che figurano nelle tavole è
quello del valore aggiunto sul totale del fatturato, che fornisce
la misura, in termini percentuali, del contributo dato
dall'attività aziendale ai ricavi correnti dell'impresa.
Il rapporto in esame, per il 2002, risulta, per il complesso delle
attività, pari a 26,7% con una diminuzione rispetto al 2001 del
19,8%, dovuta sia alla flessione dell'industria (-5,6%), sia alla
forte contrazione dei servizi (-25,7%). Questo rapporto si
presenta notevolmente differenziato nelle varie attività
economiche.
Un altro parametro molto significativo è quello che si ottiene
dal rapporto tra le spese di personale ed il valore aggiunto, che
fornisce la misura della quota di valore aggiunto distribuita al
personale dipendente e pertanto il complemento a 100 di tale
percentuale costituisce la parte corrisposta agli altri fattori
della produzione (interessi, rendite, ammortamenti di capitali
fissi e profitti).
Tra il 2001 ed il 2002 il rapporto ha segnato un incremento
essendo passato dal 42,1% al 50,0% nel complesso delle attività,
mentre se si osservano distintamente i due macrosettori si
riscontra: un lieve aumento nell'industria da 56,3% a 58,4% e un
aumento molto più accentuato nei servizi dal 35,5% al 45,67%.
L'incremento del rapporto si è verificato in gran parte dei
settori, toccando picchi particolarmente accentuati nei trasporti
aerei (dal 73,7% al 121,5%), nella produzione di metalli e loro
leghe (dal 97,3% al 129,5%), nelle poste e telecomunicazioni (dal
49,8% al 75,8%), nella ricerca e sviluppo (dal 34,3% al 52,3%),
nelle attività ricreative, culturali e sportive (dal 39,1% al
56,5%), ecc. I settori nei quali si è verificata una diminuzione
sono quelli del noleggio di macchinari e attrezzature senza
operatore e di beni per uso personale e domestico (dal 35,0% al
14,9%), dell'editoria, stampa e riproduzione di supporti
registrati (dal 76,8% al 61,7%), della fabbricazione di macchine
per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici (dal 58,1% al
43,3%), dello smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di
scarico e simili (dal 82,3% al 69,9%), ecc.
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