La
rete del sistema bancario ligure, nel 2003, si è sostanzialmente
assestata rispetto all'anno precedente: le banche con sede
amministrativa nella regione sono rimaste 7 mentre gli sportelli
sono aumentati di 5 unità portandosi a 904, di cui 498
localizzati a Genova, 171 a Savona, 129 a La Spezia e 106 a
Imperia, mantenendo la copertura territoriale garantita in 132
comuni (il 56% dei 235 comuni liguri).
L'utilizzo del canale telematico, dopo un periodo di espansione
dal 2000 al 2002, ha subìto un rallentamento: gli sportelli
automatici (ATM) sono passati da 1.140 a 992 (-13,0%) e il numero
di terminali installati presso gli esercizi commerciali liguri
(POS) è rimasto sostanzialmente invariato (30.102 unità).
Continuano ad aumentare i collegamenti diretti tra banche e
clientela, soprattutto quelli impiegati a fini dispositivi.
I prestiti bancari alla clientela residente (imprese e famiglie
consumatrici), pari a 21.205 milioni di euro, sono cresciuti del
5,4% rispetto al 2002. Con riferimento al settore produttivo, sono
le imprese individuali (famiglie produttrici) ad essere ricorse
maggiormente al credito (+11,8%): questo settore comprende anche
le società di persone fino a 5 addetti produttrici di beni e
servizi non finanziari destinabili alla vendita; seguono le
società non finanziarie (+7,8%), ossia le società private e
pubbliche e le quasi-società, quelle unità che pur essendo prive
di personalità giuridica, dispongono di contabilità completa e
hanno un comportamento economico separabile da quello dei
proprietari (il prestito erogato a questo settore rappresenta il
53% del totale).
I prestiti ai consumatori sono aumentati dell'11,8%, tasso
leggermente inferiore rispetto al 2002.
Le sofferenze segnalate dal sistema bancario sono cresciute del
4,2%; il loro rapporto sui prestiti si attesta sul 5%.
La raccolta bancaria, pari a 15.871 milioni di euro, ha avuto un
incremento del 5,3% ed è rappresentata principalmente dai
risparmi delle famiglie consumatrici (76,5% sul totale), che nel
corso del 2003 sono cresciuti del 14,9%. I depositi delle aziende,
che ammontano a meno del 30% di quelli delle famiglie, sono
aumentati in una misura più contenuta (+5,4%).
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