I dati di contabilità nazionale a prezzi correnti, sono stati revisionati dall’Istat per il triennio 2011-2013: recepiscono sia le innovazioni del Sec 2010, sia quelle introdotte nei metodi di calcolo e nelle fonti. I valori riferiti agli anni 2012 e 2013 sono al momento stime provvisorie, per il 2013 non sono ancora state rese disponibili tutte le variabili.
PIL e Valore Aggiunto
Analizzando i valori riferiti al PIL: mentre a livello nazionale si evidenzia tra il 2012 e il 2011 e tra il 2013 e il 2012 una contrazione pari, rispettivamente, allo 0,7% e allo 0,6%; per la Liguria si rilevano una contrazione dello 0,7% tra 2012 e 2011, e un leggero aumento (0,1%) tra il 2013 e il 2012. La percentuale del PIL italiano prodotto in Liguria aumenta leggermente nel 2013, ma rimane sempre di poco inferiore al 3%. La spesa per consumi finali interni, tra 2012 e 2011, si contrae sia nell’Italia in complesso (-1,26%) sia in Liguria (-1,08%); così come si contrae la spesa per consumi finali delle famiglie, anche in questo caso in misura minore in Liguria (-0,59%) rispetto al valore nazionale (-1.16%). Per quanto riguarda i redditi da lavoro dipendente: in Liguria sono aumentati dello 0,1% tra il 2012 e il 2011 e diminuiti sempre dello 0,1% tra il 2013 e il 2012; a livello nazionale il dato risulta sempre in diminuzione: -0,1% tra 2012 e 2011, -0,5% tra 2013 e 2012.
Valori pro-capite
I valori dei principali aggregati pro-capite, delineano per il contesto ligure una situazione economica migliore rispetto a quella dell’Italia in complesso. Nel 2013 il PIL ai prezzi di mercato per abitante risulta in Liguria superiore ai 30.000 Euro, mentre a livello nazionale non raggiunge i 27.000. Nel 2012 il valore aggiunto per abitante delle province liguri raggiunge il valore più elevato a Genova (29.335,88), seguita dalla Spezia (26.335,61), da Savona (25.100,21) e in ultimo, da Imperia (21.297,66).
Distribuzione per branca di attività
La distribuzione del valore aggiunto ai prezzi base per branca di attività, in Liguria, è sempre caratterizzata dalla netta prevalenza del settore servizi. Nel 2013 – ma negli altri anni i valori non sono molto discordanti - l’Agricoltura contribuisce al valore aggiunto regionale per l’1%, l’Industria per il 18% e i Servizi per l’81%. I valori relativi alla distribuzione del valore aggiunto a livello provinciale si riferiscono al 2012 e sono, seppur con qualche specificità, analoghi a quelli regionali. Nella provincia di Imperia si evidenzia un peso maggiore dell’Agricoltura – 5% - a scapito dell’Industria – 13% - e comunque sempre un valore molto elevato per i Servizi - 82% -. La distribuzione del valore aggiunto in provincia di Savona è in linea come tendenza, ma i valori sono leggermente differenti: 2% Agricoltura, 23% Industria, 75% Servizi. In provincia di Genova pesa ancora di più la quota di valore aggiunto prodotta dai Servizi, che superano l’83%, l’Industria pesa poco più del 16%, mentre l’Agricoltura non raggiunge l’1%. Nella provincia della Spezia l’Agricoltura raggiunge l’1%, l’Industria supera il 18% mentre i Servizi pesano per l’81%. La distribuzione degli occupati per branca di attività economica ha un andamento analogo a quella della produzione di valore aggiunto: l’Agricoltura ha quasi il 2% degli occupati, l’Industria il 19%, i Servizi 79%.
Spese delle famiglie e della Pubblica Amministrazione
Le spese per consumi delle famiglie nel triennio diminuiscono sia tra 2012 e 2011, sia tra 2013 e 2012 quasi dell’1%. Nel 2012 le famiglie liguri impegnano più del 30% delle spese per l’abitazione e più del 14% per alimentari e bevande non alcoliche. La parte prevalente delle spese della pubblica amministrazione va sicuramente alla Sanità e all’Istruzione, che,sia nel 2011 sia nel 2012, nel primo caso supera il 37%, nel secondo raggiunge il 15% del totale.