Nel 2013 le imprese artigiane attive, che rappresentano il 32,7% delle imprese liguri, ammontano a 45.566, il 3,5% in meno rispetto al 2012: in drastico calo le iscrizioni (-17,2%), mentre aumentano le cessazioni (+16,8%).
Diminuisce di quasi 1 punto e mezzo percentuale rispetto al 2012 il tasso di natalità, passando da 7,9% a 6,5% (a livello nazionale, da 6,9% a 6,5%), in crescita il tasso di mortalità che passa da 8,3% a 9,6% (a livello nazionale resta fermo a 8,4%) e il tasso di sviluppo (il rapporto % tra il saldo delle imprese e le imprese registrate ad inizio periodo, al netto delle cancellazioni d’ufficio) passa da -0,4% a -3,1%, mentre a livello nazionale la performance negativa è meno accentuata, da -1,3% a -1,9%.
Scende l’incidenza delle imprese di produzione, pari al 65,4% del totale, che passano da 31.164 unità a 29.787 (-4,4%), mentre sale quella delle imprese di servizi (34,5%), pur diminuendo di numero (-1,5% rispetto al 2012).
Nel capoluogo di regione le imprese di produzione (il 65% del totale) sono diminuite rispetto al 2012 dello 0,7% e quelle di servizi (il 34,9% del totale) del 2,1%; a Imperia, dove si registra la più alta percentuale di imprese di produzione sul totale provinciale (69%), queste sono diminuite del 12,3%, e quelle di servizi (30,9%) del 6,7%; in provincia di Savona le imprese di produzione, che rappresentano il 68,2% del totale, sono calate del 2% e quelle relative ai servizi del 4,2%; in provincia della Spezia, infine, le imprese di produzione (il 63,6% del totale) hanno registrato un ridimensionate del 2,9% e quelle di servizi del 5,1%.
Da un’analisi più dettagliata, si registra un ridimensionamento in tutte le sezioni di attività economica, ad eccezione delle attività estrattive (+3,8%), del noleggio e servizi di supporto alle imprese (+2,4%) e della sanità (+14,3%).
Tutte le province liguri hanno registrato un calo di imprese: in provincia di Imperia le imprese artigiane scendono a 7.169 unità (-10,6%) con un tasso di sviluppo pari a-10,5%, a Savona si contano 9.529 imprese (-2,7%) e un tasso di sviluppo pari a -2,2%, a La Spezia si registrano 5.616 imprese (-3,7%) che determinano un tasso di crescita pari a -2,5%. Genova, che concentra su di sé la metà delle imprese artigiane liguri, mantiene al suo attivo 23.252 imprese artigiane (-1,2%), con un tasso di sviluppo pari a -1,1%,
L’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera in Liguria[1] conferma il perdurare della crisi nel settore: le imprese artigiane hanno segnalato a fine 2013 un calo della produzione (pari al 4,8%), del fatturato (-5,5%) e degli ordinativi (-5,2%). Dati un po’ più incoraggianti dalle imprese artigiane esportatrici.
[1] L’indagine sulla congiuntura manifatturiera ligure, realizzata dal Centro Studi Unioncamere per conto di Unioncamere Liguria, si rivolge trimestralmente ad un campione di circa 390 aziende con almeno due addetti, di cui un dipendente, a cui viene chiesto di dichiarare l’andamento congiunturale e tendenziale di una serie di indicatori economici (produzione, fatturato, ordinativi ed esportazioni) nonché la previsione per il trimestre successivo.