La consistenza delle imprese industriali attive è diminuita del 3%, passando da 11.406 a 11.067 unità; le iscrizioni ammontano a 345 unità e le cessazioni a 70, portando il saldo negativo a quota 364 unità.
Il tasso di natalità risulta pari a 2,6% (3% il valore nazionale), in calo di tre decimi di punto rispetto al 2012, il tasso di mortalità diminuisce di un decimo di punto (5,4% in Liguria 5,1% in Italia), e il tasso di sviluppo scende ulteriormente da -2,2% a -2,8% (a livello nazionale resta fermo a -2,1%).
Il settore manifatturiero in Liguria ha registrato un calo complessivo del 3,2%: le imprese attive risultano 10.630, pari al 7,6% del totale e i comparti numericamente più rappresentativi sono la fabbricazione di prodotti in metallo (1.908 imprese, -4% rispetto al 2012), l’alimentare (1.753 imprese, +2,3%), l’industria del legno (785 imprese, -5,8%) e la confezione di articoli di abbigliamento (591 imprese, in calo del 5%).
In provincia di Genova sono localizzate 6.176 imprese industriali attive (-2,9%), poco più della metà del totale regionale: il saldo tra iscritte e cessate (al netto delle cancellazioni d’ufficio) rimane ancora negativo ( -231 unità), determinato da un aumento delle cessazioni (da 366 a 396 unità) e una riduzione delle iscrizioni (da 186 a 164 unità). Il tasso di sviluppo è il più basso tra le quattro province (-3,1%).
A livello settoriale soffrono un po’ tutti i comparti, a parte l’industria alimentare (+2,5% le imprese attive rispetto al 2012), l’industria farmaceutica (+6,3%) e la riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature (1,8%).
Le imprese industriali operanti nel territorio savonese ammontano a 1.910 unità (-1,8% rispetto al 2012), con un saldo pari a -41 imprese: le iscrizioni passano da 89 a 72 unità e le cessazioni da 146 a 113 unità.
Continua il lento processo di riduzione che da anni interessa il settore: tra i comparti numericamente più rappresentativi, si registra una dinamica negativa nella fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%) e nell’industria del legno (-11,2%) mentre continua la crescita delle imprese alimentari (+4,7%).
In provincia di Imperia sono localizzate 1.352 imprese attive (-3,3%), con un ridimensionamento generale in quasi tutti i comparti.
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni si è ridimensionato scendendo a -38 unità (era -58 a fine 2012): le iscritte risultano 41 (2 unità in meno rispetto al 2012) e le cessate passano da 101 a 79 unità.
Anche la provincia della Spezia, che annovera l’incidenza più alta di imprese industriali (il 9,3% sul totale delle imprese), registra una situazione problematica: sul territorio operano 1.629 imprese industriali, il 4,5% in meno rispetto al 2012, diminuiscono di 8 unità le imprese iscritte mentre aumentano di 13 unità le cessate, determinando un tasso di sviluppo pari a -2,7%.
Anche nel levante ligure si assiste ad una criticità un po’ in tutti i settori: dalla fabbricazione di prodotti in metallo all’industria del legno (entrambe a -5,3%), alla fabbricazione di mezzi di trasporto (-10,5%). Si ridimensiona anche l’apporto delle industrie alimentari (+0,9%).