CONTABILITÀ NAZIONALE - DATI TERRITORIALI
Come indicato dall’Istat nel documento di presentazione dei più recenti Conti Economici Regionali, a seguito di quanto stabilito in sede europea e coerentemente con i dati nazionali diffusi il 19 ottobre 2011, l’Istituto ha pubblicato le nuove stime dei conti economici regionali elaborati in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007, riferite, per il momento, al periodo 2007-2009. Analogamente a quanto avvenuto a livello nazionale, si è anche proceduto alla revisione straordinaria quinquennale delle stime, le quali hanno beneficiato di miglioramenti nei metodi e nelle fonti. Nel 2008, anno di benchmark delle serie dei Conti Nazionali, la revisione ha determinato una rivalutazione, rispetto alle stime precedenti, del prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (Pil) a prezzi correnti dello 0,5% su base nazionale, mentre l’effetto sulle stime territoriali è stato di una rivalutazione del Pil dell’1,0% nel Nord-Ovest, dello 0,5% nel Nord-Est e dello 0,6% nel Mezzogiorno.
Per il Centro si è avuta, invece, una revisione al ribasso dello 0,8%1. Tale processo di revisione ha reso i dati presentati nel capitolo non confrontabili con i dati precedenti al 2007, che sono stati pertanto omessi. Inoltre, non sono presenti le tavole contenenti i dati a valori concatenati, né quelle relative ai valori a prezzi dell’anno precedente.
Per quanto riguarda il livello provinciale, l’Istat ha reso disponibili le sole stime del valore aggiunto ai prezzi di base in valori correnti per l’anno 2008. I dati provinciali relativi al numero di occupati, di unità di lavoro e di valore aggiunto per unità di lavoro restano invece aggiornati al 2007.
Nel corso del 2009 la recessione in atto su scala globale ha coinvolto in modo rilevante l’Italia, il cui prodotto interno lordo è diminuito su base annua del 3,1% a prezzi correnti. Anche il prodotto interno lordo ligure, che nel 2009 rappresentava circa il 2,8% del PIL italiano, ha subito un calo annuo del 3,6%.
Alla diminuzione del valore aggiunto ligure fra il 2008 e il 2009 ha contribuito sia il calo delle unità di lavoro impiegate, che si sono ridotte dell’1,2%, sia una riduzione della produttività (valore aggiunto per unità di lavoro) di oltre il 2%. A livello nazionale, invece, la diminuzione del valore aggiunto (-2,9%) è dovuta sostanzialmente alla sola riduzione delle unità di lavoro.
Il livello di terziarizzazione dell’economia italiana e ligure, in particolare, è sicuramente accentuato. Il settore dei servizi rappresenta in Liguria l’80% del valore aggiunto regionale, mentre a livello nazionale si attesta al 73%. Nonostante la riduzione del valore aggiunto abbia interessato anche il settore dei servizi (-2,1% in Liguria e -0,2% a livello nazionale), il calo più rilevante è stato registrato dall’industria e, in particolare, dall’industria in senso stretto (-12,9% in Liguria e -11,8% a livello nazionale).
Per quanto riguarda il livello provinciale, gli ultimi dati attualmente disponibili sul valore aggiunto si riferiscono al 2008 e
indicano che il 56% del valore aggiunto regionale è stato generato dalla provincia di Genova, mentre le altre province hanno
contribuito rispettivamente nella misura del 18% (Savona) e del 13% (La Spezia e Imperia). Anche per quanto riguarda il valore
aggiunto pro-capite, Genova si attesta su valori più elevati (25.142 euro), seguita da Savona (24.974 euro), Imperia (23.429 euro) e La
Spezia (22.920 euro)2.
1 Istat – Statistiche Report, Conti Economici Regionali, anni 2007-2009.
2 Le tavole relative ai dati provinciali sono disponibili nel cd allegato al presente annuario.
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