COMMERCIO INTERNO
A partire dal 2009 il sistema informativo della rete di vendita è stato rivisto sulla base della nuova codifica ATECO2007, che ha comportato consistenti modifiche sia nelle voci merceologiche precedentemente utilizzate che nella numerosità delle posizioni ad esse riconducibili.
Il 2009 è da considerare, pertanto, il primo di una nuova serie storica con cui confrontare gli andamenti degli anni successivi.
E’ sempre bene ricordare che le consistenze riportate nelle tavole si riferiscono ai soli esercizi attivi, siano essi localizzati nella sede dell’impresa o in unità locali (non comprendono quindi sedi di impresa esclusivamente amministrative, né sedi o unità locali inattive o sospese) e che fra sedi e unità locali non esiste rapporto di dipendenza nel senso che entrambe vengono conteggiate solo in quanto presso di esse sia attivo un esercizio commerciale: ad esempio una unità locale localizzata in provincia diversa da quella dell’impresa da cui dipende, viene conteggiata nella provincia in cui esercita l’attività.
Sulla base dei dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, la consistenza degli esercizi commerciali liguri con attività primaria di commercio al dettaglio in sede fissa passa da 24.863 a 24.851 unità (-0,1%), mentre a livello nazionale si registra una lieve crescita (+0,5%). Essi rappresentano il 3,2% degli esercizi commerciali in Italia.
Dall’analisi della rete di vendita secondo la specializzazione merceologica, le categorie più significative in termini quantitativi risultano essere gli articoli di abbigliamento (in crescita dell’1,5% rispetto al 2010), seguiti da libri/giornali/cartoleria (1 unità in meno), mobili e casalinghi (-4,4%) e carne (-0,7%).
La consistenza del commercio all’ingrosso passa da 5.687 a 5.699 esercizi (+0,2%): le uniche voci a registrare un aumento sono i prodotti intermedi non agricoli (+1,5%) e i prodotti alimentari (+0,9%). In leggera difficoltà il settore dell’intermediazione commerciale che nel 2010 registra una flessione pari allo 0,4%. Nel settore auto sempre in calo le autofficine (-0,8%), che rappresentano il 60% del totale, in aumento invece il commercio di autoveicoli (+1%) e la manutenzione e riparazione di motocicli (+2,6%).
La Grande Distribuzione Despecializzata conta complessivamente 548 punti vendita, 11 in più rispetto al 2009: in aumento i Grandi Magazzini, che guadagnano 1 unità, i Minimercati (+11 unità) e gli Ipermercati (+1 unità) mentre i Supermercati ne perdono 2; le Grandi Superfici Specializzate guadagnano 4 esercizi passando da 36 a 40 punti vendita, con una superficie totale pari a 93.792 mq. (+8,5%); sensibile aumento degli occupati in queste strutture che sfiora il 10%.
In aumento di 130 unità locali il commercio ambulante, come pure le forme speciali di vendita (+ 47 unità locali): le vendite via Internet in particolare, che rappresentano il 19% di questa tipologia commerciale, registrano un aumento pari al 23,4%.
A Genova sono localizzati 12.814 esercizi commerciali al dettaglio (1 in meno rispetto al 2009) e 290 punti vendita della Grande Distribuzione Despecializzata: 14 Grandi Magazzini (2 in meno), 89 Supermercati (1 in meno), 185 Minimercati (4 in più) e 2 Ipermercati (numero invariato).
A Savona la consistenza sale di 10 unità, passando da 5.120 a 5.130 esercizi commerciali e la Grande Distribuzione Despecializzata conta 110 punti vendita, 4 in più rispetto al 2009: a fronte della chiusura di 1 Supermercato, sono stati aperti 4 Minimercati e 1 Ipermercato.
Imperia registra 3.634 imprese attive nel commercio al dettaglio, 16 in meno rispetto all’anno precedente, e 83 punti vendita della Grande Distribuzione Despecializzata, 5 in meno rispetto al 2009: in particolare sono stati aperti 3 Minimercati, mentre hanno chiuso 3 Grandi Magazzini e 1 Supermercato.
Infine alla Spezia sono localizzati 3.273 esercizi commerciali al dettaglio, con una perdita di 5 punti vendita rispetto al 2009; la Grande Distribuzione Despecializzata registra 65 punti vendita, mantenendo la stessa ripartizione di tipologie commerciali dell’anno precedente con la sola crescita di 1 Supermercato.
L’indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è cresciuto dell’ 1,5%, quello per le famiglie di operai e impiegati (FOI) dell’1,6% (calcolati entrambi al netto del consumo dei tabacchi), e l’indice generale armonizzato per i Paesi dell’UE (IPCA) dell’1,7%.
Dall’analisi delle vendite al dettaglio, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e curata dall’Istituto Tagliacarne, nel 2010 a fronte di un aumento tendenziale pari allo 0,1% a livello nazionale, in Liguria si è verificata una contrazione dell’1,4%, che la posiziona al quartultimo posto dopo Campania, Basilicata e Molise.
Analizzando nel dettaglio le tipologie distributive, si rileva una diminuzione del fatturato sia nella Grande Distribuzione (-0,1%), che nella vendita al dettaglio tradizionale dove raggiunge il -2,0%, peggiore performance insieme al Molise.
Con riferimento alle singole categorie merceologiche, le vendite del comparto alimentare subiscono un calo dello 0,9% e quelle del non alimentare dell’1,7%.
Unioncamere Liguria, in stretta collaborazione con i Comuni e le Camere di Commercio liguri, ha realizzato uno studio sulla “Consistenza della rete commerciale in Liguria”, quale contributo ad una maggiore conoscenza del settore nell’ambito delle attività previste dall’Osservatorio regionale del commercio, previsto dal Testo Unico del commercio.
Fatta la dovuta premessa che la fonte dei dati raccolti è rappresentata dai Comuni, che classificano le attività commerciali in modo diverso rispetto al Registro Imprese, fonte utilizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, e che pertanto non è possibile alcun confronto con le tavole pubblicate,
si segnalano alcuni dati di particolare interesse relativi al 2010:
in Liguria esistono 15,4 esercizi commerciali ogni mille abitanti, quasi lo stesso valore registrato nel 2004 (15,8): densità più alta rispetto alla media nazionale (12,9), Nord (10,7) e Centro (13,1);
a livello provinciale la densità più elevata delle medie e grandi strutture commerciali si registra a La Spezia, la più bassa a Genova;
rispetto al resto d’Italia, in Liguria si riscontra una maggiore specializzazione nella vendita di prodotti alimentari e una minore presenza di punti vendita di prodotti per uso domestico;
143.000 sono gli occupati nel commercio in Liguria.
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