DINAMICA IMPRESE
A seguito dell’adozione, nel 2009, della nuova classificazione delle attività economiche ATECO2007, si possono riscontrare disallineamenti rispetto ai dati pubblicati in precedenza; pertanto il 2009 viene considerato il primo anno di una nuova serie storica.
Nel 2010 le imprese attive in Liguria sono state 142.830, lo 0,2% in più rispetto al 2009 (stabile a livello nazionale) con un saldo positivo tra iscritte e cessate pari a 535 imprese.
Il tasso di natalità (rapporto % tra imprese iscritte nel 2010 e imprese registrate ad inizio periodo) sale di quasi mezzo punto percentuale (da 6,3% a 6,7%), quello di mortalità (rapporto % tra imprese cessate nel 2010 e imprese registrate ad inizio periodo) resta invariato al 6,4%, mentre cresce il tasso di sviluppo (rapporto tra saldo iscrizioni-cessazioni e stock ad inizio periodo, calcolato al netto delle cancellazioni d’ufficio), da 0,1% a 0,7%.
Le imprese liguri attive operanti nel commercio, che rappresentano il 28% del totale delle imprese, hanno registrato nel 2010 una riduzione dello 0,1% rispetto al 2009; in calo anche le imprese agricole (-2,4%), i trasporti (-1,3%) e le imprese manifatturiere (-1,1%). In crescita le costruzioni e le attività immobiliari (entrambe +1,8%) e le attività di servizi di alloggio e ristorazione (+1,5%).
Dall’analisi delle imprese straniere, e con esse si intende l’insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% (mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite), risulta che in Liguria la quota sul totale raggiunge l’8,8%, superiore di 1,7 punti percentuali alla media nazionale.
Tra le province liguri Imperia registra la più alta concentrazione di imprese straniere, il 10,6%, superiore sia al dato regionale che a quello nazionale.
Continua ad aumentare il numero di titolari di impresa nati all’estero, comunitari ed extracomunitari, passando da 11.371 del 2009 a 12.320 del 2010 (+8,3%).
La graduatoria in base al paese di provenienza vede al primo posto Albania (19,6% sul totale degli imprenditori stranieri), seguita da Marocco (17,0%), Romania (7,3%) ed Ecuador (6,0%); da segnalare la crescita sostenuta della Cina che rappresenta il 5,2% dell’imprenditoria straniera.
Tra i settori maggiormente rappresentati figurano l’edilizia con il 44,8% e il commercio con il 36,8%.
Il Marocco guida la classifica degli imprenditori stranieri in provincia di Genova (19,2%) seguito dall’Albania (14,6%) e dall’Ecuador (10,9%); la Turchia è prima a Imperia (19,4%) seguita dall’Albania (13,8%) e dal Marocco (13,4%); infine per Savona e La Spezia stessa classifica, prima l’Albania (38,9% a Savona, 21,6% a La Spezia), secondo il Marocco (12,7% a Savona e 20,3% alla Spezia), terza la Romania (9,2% a Savona, 8,8% a La Spezia).
Le imprese femminili registrate nel 2010 (al netto delle società di capitale) ammontano a 36.628, il 25,6% del totale delle imprese, dato superiore alla media nazionale che si ferma al 23,5%; forte la presenza “rosa” nell’Agricoltura (39%), nel commercio (33,2%) e nelle attività dei servizi di ristorazione (13,0%).
Analoga situazione si rispecchia a livello provinciale: in particolare a Genova l’impresa femminile è superiore al dato regionale solo nel caso dell’Agricoltura (41,9% contro 39%), a Imperia nel Commercio (quasi un punto percentuale in più) e nei Servizi alle imprese (2,9 punti percentuali in più), nella provincia spezzina e savonese, infine, l’impresa femminile risulta superiore al dato regionale in tutti i settori: in particolare a La Spezia si segnala il settore delle Assicurazioni e Credito dove raggiunge la quota del 28,8% (ben 5,5 punti in più rispetto al dato regionale) e a Savona il settore dei Servizi alle imprese che sfiora il 30%, mentre a livello regionale si ferma al 26,3%.
In ultimo un rapido sguardo alle imprese giovanili, ossia l’insieme delle imprese in cui la partecipazione delle persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50%.
In Liguria la quota di imprese giovanili è pari al 10%, contro una media nazionale dell’11,7%. Nel confronto il differenziale è negativo per tutti i settori tranne l’agricoltura, in stretta correlazione con la struttura demografica della regione: gli scarti più evidenti si riscontrano nel turismo (10,9% in Liguria, 15,2% in Italia), nel commercio (9,2% in Liguria, 12,9% in Italia) e nelle Assicurazioni e Credito (10,5% contro 14,2%).
A livello provinciale La Spezia vanta la quota più alta di partecipazione giovanile (11,4%), seguita da Savona (10,9%), Imperia (10,8%) e infine Genova (9%).
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