A partire dal 2012 la Banca d’Italia ha modificato la metodologia di calcolo della variazione dei prestiti a livello regionale per uniformarla a quella adottata nell’ambito del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Rispetto alla metodologia precedente, ora si tiene conto anche delle sofferenze e delle operazioni pronti contro termine attive.
I finanziamenti in Liguria nel 2012 si sono progressivamente ridotti (-3,1%): il calo ha interessato dapprima le imprese e, in seguito, si è esteso anche alle famiglie consumatrici. A fine dicembre i prestiti ammontano a 37.633 milioni di euro, il 41% dei quali erogati da banche grandi e maggiori.
I prestiti alle famiglie, in larga parte rappresentati dai mutui per l’acquisto di abitazioni, sono diminuiti dell’1%, mentre quelli verso il settore produttivo (società non finanziarie e famiglie produttrici), che rappresentano il 57% del totale dei prestiti erogati da banche e casse depositi e prestiti, hanno registrato una contrazione più consistente, -4,6%; gli impieghi verso le amministrazioni pubbliche, poco meno di 2 miliardi, sono calati del 4,6% e infine i prestiti alle società finanziarie e assicurative sono cresciuti del 6,2%.
La raccolta bancaria (intesa come depositi a risparmio liberi e vincolati, buoni fruttiferi, certificati di deposito, conti correnti liberi e vincolati) di famiglie e imprese residenti in Liguria ha ripreso ad aumentare, +8,3%: a fine dicembre si è registrato un risparmio pari a 32.522 milioni di euro, per oltre l’80% in capo alle famiglie consumatrici.
Il numero degli sportelli bancari si è ridimensionato di 34 unità, passando da 969 a 935 (a livello nazionale ne sono stati chiusi 726).
In provincia di Genova sono operativi 506 sportelli, 14 in meno rispetto al 2011, a Savona 180 (10 in meno), 133 sportelli a La Spezia (6 in meno) e 116 a Imperia (4 in meno).
In contrazione la rete di sportelli automatici (ATM) che da 1.240 passano a 1.205, come pure il numero di apparecchi POS installati presso esercizi commerciali liguri che è diminuito del 9,5%, passando da 49.082 a 44.430.
La dinamica tendenziale delle sofferenze ha evidenziato una crescita del 15% (+16% a livello nazionale): il rapporto sofferenze/prestiti è aumentato da 4,6% a 5,4%, con un dinamica meno accentuata rispetto alla media nazionale che da 5,4% passa a 6,3%. La provincia della Spezia continua a registrare il quoziente più elevato, 7,8%, seguita da Imperia (6,2%) e Savona (5,5%); al di sotto della media regionale Genova (4,8%).