L’indagine sull’industria manifatturiera ligure, realizzata trimestralmente da Unioncamere Liguria, conferma nel 2012 il perdurare di una crisi che ha colpito tutti i settori produttivi: dati incoraggianti provengono dalle imprese esportatrici, che nell’ultimo periodo dell’anno hanno registrato un fatturato estero in leggero aumento (+0,9%), particolarmente significativo nel comparto elettrico ed elettronico (+3,3%).
La consistenza delle imprese industriali attive è diminuita del 2,2%, passando da 11.662 a 11.406 unità; le iscrizioni ammontano a 394 unità e le cessazioni a 744 portando il saldo negativo a quota 350 unità.
Il tasso di natalità risulta pari a 2,9% (3,1% il valore nazionale), in aumento di un decimo di punto rispetto al 2011, il tasso di mortalità cresce di quasi mezzo punto (5,5% in Liguria 6,0% in Italia), e il tasso di sviluppo scende ulteriormente da -1,8% a -2,2% (-2,1% a livello nazionale).
Il settore manifatturiero in Liguria ha registrato un calo complessivo del 2,2%: le imprese attive risultano 10.984, pari al 7,7% del totale e i comparti numericamente più rappresentativi sono la fabbricazione di prodotti in metallo (1.987 imprese, -3,7% rispetto al 2011), l’alimentare (1.714 imprese, senza variazione), l’industria del legno (833 imprese, -3,0%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (632 imprese, in calo del 7,7%).
In provincia di Genova sono localizzate 6.358 imprese industriali attive (-2,1%), poco più della metà del totale regionale: il saldo tra iscritte e cessate sale a -180 unità, determinato da un aumento delle cessazioni (da 346 a 366 unità) e una riduzione delle iscrizioni (da 199 a 186 unità).
A livello settoriale soffrono un po’ tutti i comparti, in particolare la fabbricazione di mobili (-6,6%), dei mezzi di trasporto (-5,4%) e dei prodotti in metallo (-4,2%).
Le imprese industriali operanti nel territorio savonese ammontano a 1.944 unità (-2,6% rispetto al 2011), con un saldo pari a -57 imprese: le iscrizioni passano da 73 a 89 unità e le cessazioni da 114 a 146 unità.
Continua il lento processo di riduzione che da anni interessa il settore: tra i comparti numericamente più rappresentativi, si registra una dinamica negativa nella fabbricazione di prodotti in metallo (-3,7%) e nell’industria del legno (-2,7%) mentre cresce la consistenza delle imprese alimentari (+4%).
In provincia di Imperia sono localizzate 1.398 imprese attive (-4,1%), con un ridimensionamento generale in quasi tutti i comparti.
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è pari a -62 unità: le iscritte risultano 43 (9 unità in meno rispetto al 2011) e le cessate passano da 89 a 105unità.
La provincia della Spezia, che annovera l’incidenza più alta di imprese industriali in Liguria (quasi il 10% sul totale delle imprese), registra una situazione stabile: operano sul territorio 1.706 imprese industriali (-0,6%), le imprese iscritte aumentano di 19 unità, le cessate diminuiscono di 13, determinando un tasso di sviluppo pari a -1,5% , il trend migliore fra le province liguri.
Anche nel levante ligure, tuttavia, si assiste ad una ripresa ancora debole: segnali di maggiore criticità provengono dalla fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,1%) controbilanciati da un trend positivo delle industrie alimentari (+3,7%).