La Liguria si estende su un territorio di 5.416 chilometri quadrati, composto da 235 Comuni situati prevalentemente in zona di montagna interna (56%) e di collina litoranea (23%). La provincia più estesa è quella di Genova (1.833 kmq pari al 34% del territorio regionale) e quella più piccola è quella della Spezia (881 kmq pari al 16,3% della superficie regionale). Al 31 dicembre 2012 in senso assoluto la densità della popolazione è di circa 289 abitanti per kmq in Liguria, attestandosi su valori molto al di sopra di quello nazionale (198 abitanti per kmq).
Analizzando il territorio sulla base del rischio sismico, si riscontra che l’88% dei Comuni è classificato come zona a basso rischio, mentre il restante 12% è classificato a rischio minimo.
Indicatori ambientali
Sul territorio ligure le stazioni per il monitoraggio delle concentrazioni inquinanti (come previsto dal Decreto Ministeriale n. 60 del 2002 - biossido di zolfo, ossidi di azoto, particelle, piombo, benzene e monossido di carbonio), sono 53, di cui il 40% nella provincia di Genova.
Nel 2012 si sono registrati 61 superamenti delle concentrazioni di biossido di azoto oltre il limite dei 200 μg/m3, di cui l’89% registrati in provincia di Genova, in particolare dalla stazione di Corso Europa/Via San Martino (40 superamenti nel corso dell’anno).
Per quello che riguarda le particelle PM10, (identificate come materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è uguale o inferiore a 10 μg, ovvero 10 millesimi di millimetro; costituito dapolvere, fumo, microgocce di sostanze liquide), nel corso del 2012 si sono registrati 144 superamenti del valore limite giornaliero delle concentrazioni (50 μg/m3) nelle centraline presenti sul territorio ligure. In particolare si evidenzia come nell’area di Cairo Montenotte siano stati registrati il 55% dei superamenti del limite. Tuttavia analizzando le medie annuali delle stazioni di controllo non si riscontrano valori che oltrepassino il limite annuale previsto dalla normativa (40 μg/m3 - D.Lgs.155/2010).
Incendi boschivi
In aumento nel corso del 2012 gli incendi boschivi (+17%), anche se occorre sottolineare la riduzione della superficie forestale complessivamente percorsa dal fuoco e, di conseguenza, la riduzione della superficie media per incendio che passa da 5,2 ettari del 2011 a 3,7 ettari nel 2012.
Rispetto all’anno precedente, gli incendi dolosi hanno incrementato la quota sul totale (da 64,5% a 68,4%). Gli eventi si sono concentrati prevalentemente nei mesi di Marzo e Agosto (rispettivamente 85 incendi/221 ettari di superficie percorsa e 86 incendi/137 ettari di superficie percorsa). Occorre tuttavia evidenziare che nel solo mese di febbraio sono stati interessati ben 599 ettari di superficie (46% del totale), nonostante il numero mensile di incendi sia pari a 57.
Rifiuti urbani
Nel 2012 il totale dei rifiuti raccolti è pari a 890.241 tonnellate, equivalenti a 568,8 kg/abitante, valore nettamente superiore al dato nazionale (475,1 kg/abitante). I valori più elevati riguardano in particolare la provincia di Savona (656 kg/abitante) seguita da Genova (562 kg/abitante).
La percentuale di raccolta differenziata in Liguria si attesta intorno al 33,6%, contro una quota nazionale pari al 56,4%. Le quote maggiori si riscontrano nelle province di Savona (34,8%) e Genova (34,5%). La quota di raccolta differenziata, seppur in continua crescita rispetto agli anni precedenti, non risulta ancora in linea con gli obiettivi indicati a livello nazionale.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali, la quantità complessivamente prodotta in Liguria nel 2011 è pari a 2.527 mila tonnellate, di cui il 5,5% classificati pericolosi.
Tasso di motorizzazione
Nel 2012 in Liguria ancora in aumento il tasso di motorizzazione rispetto all’anno precedente: si registrano infatti 537 autovetture ogni mille abitanti (+14‰ - il dato nazionale è 621) e 237 motocicli (+8‰, più del doppio del dato nazionale pari a 109).
Consumi energia elettrica
Nel 2012 in Liguria il consumo di energia elettrica è diminuito del 5,6% rispetto all’anno 2011; analizzando i singoli settori, si rileva come il calo abbia riguardato solo il settore industria (-8,5%) ed i consumi per uso domestico (-1,6%). In crescita i settori terziario (+3%) e agricoltura (+2%).