Nel 2012 le imprese artigiane attive, che rappresentano il 33,2% delle imprese liguri, ammontano a 47.192, lo 0,4% in meno rispetto al 2011, in linea con il trend nazionale (-1,6%): in calo le iscrizioni (-2,1%), mentre aumentano le cessazioni (+16,8%).
Diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto al 2011 il tasso di natalità, passando da 8,1% a 7,9% (stessa riduzione a livello nazionale, da 7,1% a 6,9%), in crescita il tasso di mortalità che passa da 7,2% a 8,3% (a livello nazionale da 7,8% a 8,4%) e il tasso di sviluppo (il rapporto % tra il saldo delle imprese e le imprese registrate ad inizio periodo, al netto delle cancellazioni d’ufficio) passa da 1,0% a -0,4%, mentre a livello nazionale si accentua la performance negativa, da -0,4% a -1,3%.
Sostanzialmente stabile la quota delle imprese di produzione, pari al 66,0% del totale, che passano da 31.311 unità a 31.164 (-0,5%), mentre le imprese di servizi scendono a quota 15.973 (-0,3% rispetto al 2011).
Nel capoluogo di regione le imprese di produzione (il 64,6% del totale) sono cresciute rispetto al 2011 dello 0,9% e quelle di servizi (il 35,2% del totale) dello 0,1%; a Imperia, dove si registra la più alta percentuale di imprese di produzione sul totale provinciale (70,2%), queste sono diminuite dell’1,4%, e quelle di servizi (29,6%) dello 0,8%; in provincia di Savona le imprese di produzione, che rappresentano il 67,7% del totale, sono calate del 2% e quelle relative ai servizi dello 0,1%; in provincia della Spezia, infine, le imprese di produzione (il 63% del totale) hanno registrato un ridimensionate dell’1,8% e quelle di servizi dell’1,5%.
Dall’analisi più dettagliata delle sezioni economiche si registra un ridimensionamento nelle attività manifatturiere (-3,7%), nelle costruzioni (-0,5%), nel commercio (-1,6%) e nei trasporti (-3,8%), mentre cresce la quota di imprese operanti nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione (+0,9%) e nei servizi di supporto alle imprese (+3,7%).
Tutte le province liguri, ad eccezione di Genova, hanno registrato un calo di imprese: in provincia di Imperia le imprese artigiane scendono a 8.022 unità (-1,3%) con un tasso di sviluppo pari a-1,3%, stesso tasso registrato a Savona con 9.796 imprese (-1,4%), a La Spezia si registrano 5.832 imprese (100 in meno rispetto al 2011) che determinano il tasso di crescita più basso, -1,8%. Genova, che concentra su di sé la metà delle imprese artigiane liguri, mantiene al suo attivo 23.542 imprese artigiane (+0,7%), con un tasso di sviluppo pari a 0,7%,
Dall’analisi dell’Osservatorio Congiunturale sull’Artigianato e PMI della Regione Liguria (a), che coinvolge un campione di circa 1.500 imprese liguri, nel 2012 si registra per la prima volta dal 2010 un export negativo che non ha favorito quella spinta necessaria per poter sostenere il calo della domanda interna.
Le previsioni per il primo semestre 2013 sono più ottimistiche: si può cogliere qualche segnale di ripresa a partire dall’export (+1,5%) che potrebbe favorire una leggera ripresa della domanda (+0,2%) e del fatturato (+0,3%). Anche per gli investimenti si attende un miglioramento, sebbene la quota di investitori si mantenga bassa (sotto il 14%).
(a) indagine promossa da Regione Liguria - Commissione Regionale per l'Artigianato e Unioncamere Liguria, realizzata da Confartigianato Liguria e CNA Liguria e curata dal Centro Studi Sintesi, che coinvolge un campione di 1.500 piccole imprese liguri con meno di 20 addetti, e che ha l’obiettivo di monitorare lo "stato di salute" del settore, attraverso l’analisi di indicatori quali produzione / domanda, fatturato, ordini, esportazioni, prezzi dei fornitori, investimenti, occupazione, liquidità ed indebitamento sulla base dei giudizi espressi direttamente dagli imprenditori.