Andamento delle forze lavoro - Dati annuali
La dinamica dei dati annuali (2012 rispetto al 2011) mostra un calo della forza lavoro (-0,1%) a seguito del calo degli occupati (-2,0%, pari a 13.036 unità in meno). Quest’ultima variazione è inoltre più decisa rispetto a quanto registrato a livello nazionale, dove gli occupati diminuiscono dello 0,3% per effetto di una compensazione tra la riduzione dell’occupazione maschile (-1,3%) e l’aumento di quella femminile (+1,2%). In Liguria invece il calo interessa sia maschi che femmine (rispettivamente -1,8% e -2,3%).
Si noti, come riportato dall’Istat nel suo recente focus sul mercato del lavoro in Liguria, che il numero degli occupati nella regione è diminuito gradualmente a partire dal 2008 (con l’eccezione del 2011) e il risultato del 2012 risulta perciò inferiore a quello del 2006.
A livello settoriale, sono interessati dalla riduzione dell’occupazione l’industria e i servizi, mentre nell’agricoltura gli occupati crescono (+6,0%, pari a 1.298 unità in più), per effetto della crescita della sola componente maschile; l’agricoltura però rappresenta una quota marginale dell’occupazione complessiva regionale (2,1%).
Con riferimento all’orario di lavoro, si osserva in particolare una riduzione delle persone occupate a tempo pieno (-2,4%), mentre diminuisce in misura più contenuta il numero delle persone occupate a tempo parziale (-0,6%). Tra gli occupati dipendenti diminuiscono sia quelli a tempo determinato (-5,0%), sia quelli a tempo indeterminato (-0,2%).
Per quanto riguarda le persone in cerca di occupazione, invece, in Liguria si registra un forte incremento (+29,2% nel 2012 rispetto al 2011), sebbene di un punto inferiore a quello registrato a livello nazionale (+30,2%). Tra i disoccupati aumentano soprattutto le persone alla ricerca del primo impiego (+78,9%), ma anche quelle con precedenti esperienze lavorative (+21,0%). Anche in questo caso i recenti approfondimenti da parte dell’Istat mostrano come la disoccupazione in Liguria sia cresciuta costantemente a partire dal 2008 (con una nuova eccezione per il 2011), ma in misura più contenuta rispetto all’Italia e alla ripartizione di appartenenza.
Andamento tendenziale delle forze lavoro – Dati trimestrali
Analizzando gli ultimi dati trimestrali disponibili, la Liguria mostra, nel terzo trimestre 2013, un calo tendenziale della forza lavoro (-2,1%). Tale riduzione deriva dal calo degli occupati, che diminuiscono del 3,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, per un totale di oltre 20.500 unità in meno. Aumentano invece le persone in cerca di occupazione (+12,0%, pari a +6.232 unità), in particolare quelle senza precedenti esperienze lavorative (+63,3%).
Aumenta inoltre dell’1,2% la non forza lavoro, per un totale di 11.197 inattivi in più a livello regionale. La crescita riguarda in particolare gli inattivi con più di 64 anni (+2,2%), coloro che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare (+2,3%) e coloro che non cercano lavoro, ma sarebbero comunque disponibili a lavorare (+1,6%). Si registra invece un calo di coloro che cercano lavoro ma non sono disponibili a lavorare (-40,1%) e di coloro che cercano lavoro non attivamente (-2,0%).
Tassi di riferimento a confronto
Sebbene i livelli dei principali tassi di riferimento per il mercato del lavoro mostrino una situazione migliore rispetto alla media nazionale, il confronto con i dati del Nord-Ovest evidenzia ancora alcune debolezze della Liguria rispetto all’area di riferimento. Il tasso di occupazione ligure si attesta infatti sul 62,0%, a fronte di un tasso medio nazionale del 56,8% e di un tasso per il Nord-Ovest del 64,2%. Il tasso di disoccupazione raggiunge quota 8,1%, in linea con il Nord-Ovest (8,0%) e al di sotto del dato nazionale (10,7%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) però raggiunge quota 30,1%, al di sopra del 28,4% registrato nel Nord-Ovest, sebbene al di sotto della media italiana (35,3%). Infine il tasso di attività, pari al 67,7%, supera il livello nazionale (63,7%), ma non raggiunge il dato del Nord-Ovest (69,9%).
Anche la dinamica dei tassi mette in evidenza elementi di criticità. Il tasso di occupazione diminuisce infatti dell’1,2% rispetto all’anno precedente, mentre nei comparti di riferimento si registrano variazioni più contenute (Italia: -0,1%; Nord-Ovest: -0,3%). L’incremento del tasso di disoccupazione invece (+1,8%) è in linea con quanto registrato nel Nord-Ovest (+1,7%) e inferiore rispetto al dato nazionale (+2,3%). La dinamica è invece sostanzialmente simile per il tasso di disoccupazione giovanile, che mostra in Liguria un incremento del 6,3% e nei comparti di riferimento un +6,2%. L’Istat segnala però come, a differenza degli altri indicatori che mostrano andamenti diversi a seconda della classe di età presa in considerazione, il tasso di disoccupazione in Liguria sia cresciuto negli ultimi anni per tutte le fasce d’età, raggiungendo in ciascuna di esse il suo picco massimo proprio nel 2012.
Cassa Integrazione Guadagni
Anche nel 2012 il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni continua a crescere: le ore autorizzate nell’anno superano la quota dei 16 milioni a seguito di un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. L’aumento è ascrivibile alla crescita della componente ordinaria (+9,0%) e degli interventi in deroga (+15,4%), che nel 2012 rappresentano complessivamente il 66,3% delle ore autorizzate. In calo invece la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (-10,8%).
A livello settoriale, l’incremento interessa tutti i settori produttivi ad eccezione dell’industria, dove si registra un calo del 5,1% rispetto all’anno precedente. L’industria rimane comunque il settore che ricorre maggiormente alla Cassa Integrazione Guadagni, sebbene il suo peso relativo si riduca a favore degli altri settori, passando dal 59,2% (2011) al 54,2% sul totale delle ore autorizzate.
Pensioni e infortuni
Il numero totale delle pensioni erogate in Liguria diminuisce nel 2011 (ultimo dato disponibile): nell’anno sono state erogate oltre 762 mila pensioni rispetto alle 773 mila del 2010. L’importo medio annuo è però in aumento (+3,2%) e supera quota 12 mila euro, così come l’importo complessivo erogato, che si attesta poco sopra i 9,4 miliardi di euro. Resta preponderante il peso delle pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e coniugi superstiti), che rappresentano l’80,7% delle prestazioni erogate e il 91,6% dell’importo utilizzato.
Si riducono nel 2012 sia gli infortuni denunciati all’Inail (-9,4%), sia quelli indennizzati (-11,6%).