Dall’analisi dell’andamento degli indicatori statistici riguardanti il servizio
sanitario regionale nel periodo 2008-2011 emerge come il processo di razionalizzazione
del sistema sanitario ligure sia in atto già da alcuni anni e come tale processo
interessi sia la struttura, sia l’attività del sistema stesso.
Nel periodo di riferimento, infatti, l’indice dei posti letto per mille abitanti
e l’indice di ospedalizzazione subiscono una continua riduzione, con riferimento
sia alla degenza ordinaria, sia all’attività di day hospital, mentre cresce il tasso
di occupazione dei posti letto a degenza ordinaria.
I valori inerenti alla riabilitazione registrano invece un leggero incremento.
In realtà, la legge 135/2012 indica come obiettivo una media nazionale complessiva
di 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui 0,7 dedicati alla riabilitazione e
alla lungodegenza. I calcoli previsti per l’indicatore si basano sulla popolazione
generale di ogni regione, pesata e corretta in base alla percentuale di anziani
e ai flussi di mobilità.
Dimissioni ospedaliere
Per quanto riguarda le informazioni cliniche relative ai pazienti ricoverati negli
istituti di cura, che vengono rilevate attraverso l’analisi dei dati contenuti nelle
Schede di Dimissioni Ospedaliere (SDO) opportunamente aggregate sulla base del tipo
di diagnosi (Diagnosis Related Groups – DRG) e in seguito ricondotte a categorie
basate sulla suddivisione delle malattie per organo o apparato (Major Diagnostic
Categories – MDC), si rileva una diminuzione superiore al 4% sia del numero di dimissioni,
sia delle giornate di degenza per le principali categorie diagnostiche.
La composizione percentuale relativa alle dimissioni per categoria diagnostica principale
(MDC) mostra come le malattie maggiormente diagnosticate siano quelle che interessano
l’apparato cardiocircolatorio (13%) e quelle riguardanti l’apparato muscolo scheletrico
(11%).
Attività trasfusionale
I dati inerenti ai donatori di sangue e l’attività trasfusionale di raccolta, relativi
al 2011, confermano il trend di continua crescita del fenomeno: tra il 2008 e il
2011 il numero di donatori è aumentato infatti del 6%, mentre il numero di donazioni
del 5%.
Si conferma il ruolo del centro trasfusionale dell’azienda ospedaliera San Martino,
dove si realizza la maggior parte dell’attività di raccolta; il 30% dei donatori
e il 26% delle donazioni sul totale regionale afferiscono infatti a tale struttura.
Pronto soccorso
I servizi ambulanze e gli accessi al pronto soccorso evidenziano, nel periodo 2008-2011,
una diminuzione rispettivamente del 7% e del 6%. Non si riscontrano comunque significative
differenze rispetto alla composizione della tipologia di trattamento che segue l’accesso
al pronto soccorso: solo il 16% degli accessi viene ricoverato, il 79% non viene
ricoverato, il 4% è sottoposto ad osservazione breve ed intensiva e l’1% trasferito.
Assistenza territoriale
Per quanto riguarda l’assistenza territoriale, tra il 2008 e il 2011, si nota una
diminuzione del 7% nel numero dei medici di base e una contemporanea riduzione del
2% del numero di pediatri, con un conseguente aumento del numero medio di assistiti
del 5% nel caso dei medici di base e del 4% nel caso dei pediatri.
Assistenza farmaceutica convenzionata
Dall’analisi storica dei dati sull’assistenza farmaceutica convenzionata, si riscontra
nel periodo qui considerato un aumento del numero di ricette pari al 5% e una contrazione
della spesa netta del 13%; diminuiscono infatti la spesa media sia per ricetta (-19%),
sia per abitante (-12%). Anche nel 2011 l’ASL che fa registrare la spesa media netta
per abitante più contenuta è quella Imperiese, con un valore pari a 166 euro annui,
a fronte di un valore regionale che si attesta sui 180 euro.
Cause di morte
Infine, l’esplorazione dei dati relativi alle cause di mortalità evidenzia tra le
cause più frequenti le malattie del sistema circolatorio ed i tumori, sia per l’anno
2008, sia per il 2009. Diversa risulta la distribuzione a seconda del genere: mentre
per le femmine le malattie del sistema circolatorio rappresentano il 41% delle cause
di morte e i tumori il 24%, nel caso dei maschi