Secondo le ultime stime pubblicate dall'Istat, il Prodotto interno lordo ligure
raggiungerebbe nell'anno 2011 un livello di circa 44.286 milioni di euro, continuando
a rappresentare stabilmente il 2,8% del Pil italiano.
In termini reali, tuttavia, il PIL della Liguria ha subito una riduzione dello 0,2%
rispetto al 2010 (valori a prezzi concatenati con riferimento al 2005), in controtendenza
rispetto alla variazione nazionale, che risulta invece positiva (+0,4%). In particolare,
in Liguria calano i consumi finali delle famiglie (-0,3%, contro +0,2% registrato
a livello nazionale).
Il valore aggiunto ligure, se osservato in termini di valori concatenati, si mantiene
stabile tra il 2010 e il 2011. Sebbene aumentino, infatti, le unità di lavoro impiegate
(+0,4%), si registra un contemporaneo calo della produttività (valore aggiunto per
unità di lavoro) (-0,3%). A livello nazionale invece, a seguito di un incremento
sia delle unità di lavoro impiegate (+0,1%), sia della produttività (+0,5%), si
registra un aumento del valore aggiunto, in termini reali, dello 0,6%.
Il livello di terziarizzazione dell'economia italiana e ligure, in particolare,
è sicuramente importante.
Nel 2011 in Liguria il settore dei servizi rappresenta l'80% del valore aggiunto
regionale, mentre l'industria si attesta sul 18% e l'agricoltura scende a rappresentare
meno del 2%. A livello nazionale, i servizi rappresentano circa il 73% del valore
aggiunto complessivo, l'industria il 25% e l'agricoltura il 2%.
La tenuta del valore aggiunto ligure nel 2011 è dovuta proprio all'apporto del settore
dei servizi, unico comparto a far registrare una variazione positiva rispetto al
2010 (+0,3%), a fronte del calo che ha interessato sia l'agricoltura (-1,7%), sia
l'industria (-0,9%). Anche a livello nazionale il valore aggiunto dei servizi cresce
nell'ultimo anno (+0,7%), ma in questo caso la dinamica positiva è accompagnata
da un analogo aumento del valore aggiunto nell'industria e, in particolare, nell'industria
in senso stretto (+1,2%).
Per quanto riguarda il livello provinciale, gli ultimi dati attualmente disponibili
sul valore aggiunto si riferiscono al 2008 e mostrano che il 56% del valore aggiunto
regionale in quell'anno è stato generato dalla provincia di Genova, mentre le altre
province hanno contribuito rispettivamente nella misura del 18% (Savona) e del 13%
(Imperia e La Spezia). Anche per quanto riguarda il valore aggiunto pro-capite,
Genova si attesta su valori più elevati (25.142 euro), seguita da Savona (24.974
euro), Imperia (23.429 euro) e La Spezia (22.920 euro).