Nel 2011 il valore aggiunto generato dall'industria in senso stretto in Liguria
(stime di Prometeia) è aumentato dello 0,5% in termini reali rispetto al 2010.
Come confermato dalle analisi di Confindustria Liguria, a fronte di una moderata
crescita produttiva nei primi mesi, nella seconda metà dell'anno si è
riscontrato un peggioramento del clima economico generale; in particolare il rallentamento
della domanda estera, che aveva trainato l'attività produttiva, ha coinvolto
le imprese liguri, soprattutto quelle di piccole dimensioni.
Il comparto industriale ligure ha continuato ad essere sostenuto nel 2011 dai settori
ad alta tecnologia e dalle produzioni di nicchia, mentre perdurano profonde criticità
nella cantieristica e nelle costruzioni.
La consistenza delle imprese industriali attive è diminuita dell'1,4%, passando
da 11.825 a 11.662 unità; le iscrizioni ammontano a 381 unità (-15 % rispetto
al 2010) e le cessazioni a 689 (-5,6%), portando il saldo negativo a quota 308 unità.
Il tasso di natalità risulta pari a 2,8% (3,1% il valore nazionale), in perdita
di mezzo punto rispetto al 2010; il tasso di mortalità decresce di due decimi
di punto scendendo a 5,1% (5,8% il dato Italia), e il tasso di sviluppo da -1,7%
passa a -1,8% (-1,6% a livello nazionale).
In particolare il settore manifatturiero in Liguria ha registrato un calo complessivo
dell'1,6%: le imprese attive risultano 11.229, pari all'8% del totale e i comparti
numericamente più rappresentativi sono la fabbricazione di prodotti in metallo
(2.063 imprese, -2,4% rispetto al 2010), l'alimentare (1.714 imprese, +0,1%), l'industria
del legno (859 imprese, -1,4%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (685 imprese,
in calo del 13%).
In provincia di Genova sono localizzate 6.491 imprese industriali attive (-1,1%),
poco più della metà del totale regionale: il saldo tra iscritte e cessate
si ridimensiona a -147 unità, determinato da un più consistente calo delle
cessazioni (da 412 a 346 unità) rispetto alle iscrizioni (da 237 a 199 unità).
A livello settoriale soffrono un po' tutti i comparti, in particolare la metallurgia
(-9,3%) e la fabbricazione di macchinari (-5,6%).
Le imprese industriali operanti nel territorio savonese ammontano a 1.996 unità
(-1,2% rispetto al 2010), con un saldo pari a -41 imprese: le iscrizioni calano
da 81 a 73 unità e le cessazioni da 123 a 114 unità.
Continua il lento processo di riduzione che da anni interessa il settore: la dinamica
negativa più consistente si registra nella fabbricazione di prodotti elettronici
(-10,3%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-6,3%).
In provincia di Imperia sono localizzate 1.458 imprese attive (-0,5%), con un ridimensionamento
generale in quasi tutti i comparti.
Il saldo tra iscrizioni e cessazioni è pari a -37 unità: le iscritte risultano
52 (1 unità in meno rispetto al 2010) e le cessate 88 (+8 unità).
In provincia della Spezia, infine, operano 1.717 imprese industriali (-3,3%), che
rappresentano il 15% del totale regionale. Le imprese iscritte calano di 20 unità,
le cessate aumentano di 26, determinando un tasso di sviluppo pari a -2,7% , il
più basso fra le province liguri.
Nel levante ligure i segnali di maggiore criticità provengono dall'industria
del legno (-4,9%) e dalla fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,3%).